martedì 2 ottobre 2012

Non potevo immaginare di aver messo piede su un fiume di porcellana, splendidi bagliori, splendida finezza…..ma tanto fragile e delicato….il mio fiume di parole tenero ma insolente, dolce ma impetuoso….
Conosco il chiarore della luce lunare come ammiro il chiarore della poesia che si staglia sotto la sua luce eterea, verso dopo verso, fino all’impersonale e all’incomprensibile, fino ai simboli che
 simboli non sono.
E proprio quando non ce la faccio a gridare le mie emozioni…. nel silenzio scrivo…perche’ un terremoto non si puo’ arrestare, non si puo’ soffocare dopo la morte, non puoi fermare il tuono dopo il lampo….. e ammanettata in un silenzio ancora piu’ assordante…..non ho paura…i versi si forgiano con il fuoco della mia mente, saltano vivi sul foglio bianco…..non mi deludono mai.
Cadono nell’acqua di quel fiume immobile e delicato, incuranti delle pietre su cui atterrano….devo continuare, non devo lasciare che il mio canto affondi la bellezza nel silenzio indifferente.

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