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sabato 10 agosto 2013

Parole liquide


Ricordo come le tue dita correvano lungo la schiena, anticipando la scia delle labbra e della lingua. Non servivano parole e nessuno di noi intendeva riempire il silenzio. Parlava molto di più delle tue mani strette sui miei polsi, e quando ti addolcivi, eri protettivo, mi accarezzavi svegliando un fuoco che premeva sottopelle. I muscoli della schiena si rilassavano contro il tuo petto, mentre in sottofondo andava la musica del piano bar sotto casa. Adesso vomito pensieri, lasciando il cuore in sospeso. Aspetto in mezzo alla strada affollata e guardo quel dipinto di viola e blu che mi sovrasta. Sembra tenero quel cielo minaccioso in confronto a queste parole che mi appaiono liquide. Un fiume in piena e la paura di annegarci dentro.

Anelli di fumo




Ho spazzato via la mia anima per farti spazio. Hai solo sfiorato quell’amore che ardeva in me e quel bruciare che mi manteneva sempre calda. Ho cullato anelli di fumo, perché questo era quello che potevi permetterti, questo eri. Fumo e parole. Che cosa mi impedisce ancora il respiro? Che cosa è che ancora chiedi alla mia testa? Perché non te ne vai e mi lasci libera di assaporare il gusto della mia solitudine?

Sono libera di respirare tutto quello che mi ruota attorno. Solo mi chiedo... respirare è vivere?


lunedì 20 maggio 2013


Lo voglio. 
Non tanto per amore, non tanto per l'illusione dell'amore che fiorisce nella mia mente. 
Non tanto per vanità... per avere qualcuno che mi lusinga. 
Tanto il cuore batte comunque, tanto i pensieri bruciano la mente e le immagini si susseguono perfette nella mia fantasia. 
E continuo a sognare. 
I sogni non si pagano, i sogni non rubano, vivo in un sogno continuo e costante: questo è il mio amore segreto.
E' lui, il sogno... vive con me.
Quel sogno che inseguo, dove sono una meravigliosa donna, quella che vorrei essere, dove continuo a scoprire l'altra me.
E' quel qualcuno che conta per me, che non mi abbandonerà mai, con cui posso crescere, attraversare la vita.
E' saggio e non lascia mai nulla di intentato e indicibile.
E' una costante, non un amore fugace...
E' chiaro il sogno, mi ama... lo amo. Mi cattura, è corrisposto, ma non riesco mai a sfidare la sua intensità, brucia il sangue mentre scorre nelle vene, c'è la passione, c'è il colore e il calore, c'è tutto... e non c'è niente!

Piove

Piove
E' una lenta, morbida, dolce pioggia, quel tipo di pioggia che...
Ti fa irritare perchè hai appena lavato l'auto.
Quel tipo di pioggia che ti fa diventare i capelli crespi e si insinua tra le ossa.
Ma è anche il tipo di pioggia che fa venire voglia di coccole sul divano e guardare
film in tutto il pomeriggio.
E' quel tipo di pioggia che ti fa venir voglia di leggere romanzi erotici e poi scrivere le proprie fantasie.
Quel tipo di pioggia che ti fa venir voglia di saltare sul letto e fare tutte quelle cose che hai appena letto e scritto.
E' il tipo di pioggia che fa venire voglia di entrare in cucina e creare una nuova torta.
Ma è il tipo di pioggia che ti rende anche pigra e ci si accontenta di una ciambella alla soia (per chi non mi conosce sono a dieta e le ciambelle alla soia non mancano mai nella mia dispensa).
Quel tipo di pioggia che dura tutto il giorno e la notte, che ti culla e dormi con il suo suono tranquillo e canta una dolce ninna nanna mentre ti addormenti.
Giorni come oggi mi fanno amare anche la pioggia.

venerdì 3 maggio 2013

Tu


Vivere

Quando il dolore sembra l'unico compagno, il vuoto si estende in tutte le direzioni, ti attrae nell'oscurità. La vita può essere molto di più di una marcia funebre senza fine, di una morte lenta dell'anima, della bocca dello stomaco che si occlude, deve esserlo!
E allora arriva, dal nulla, quel morbido soffio di vita, come una piuma si posa e ci sfiora, attraversa l'aria della morte, addolcisce i nostri pensieri, si ferma, ci guarda. Quel tocco stravagante galleggia sul vento caldo, riscalda il nostro gelido respiro. All'ombra della notte comprendi che l'alba di un nuovo giorno deve ancora venire e vale la pena di correre il rischio di VIVERE.

venerdì 29 marzo 2013


Mi piace farti conoscere la mia follia, renderti partecipe del mio pazzo pensiero, della più folle delle passioni. Il vuoto si colma di suoni, è una musica che riempie gli spazi, sono note che vibrano sotto pelle e affiorano prepotenti, mentre le mani imprimono, scavano, sondano, giocano e mi permettono di “amare” il tuo sentire. Siamo due menti, aggrappate l’una all’altro in un’estasi quasi disperata, completamente persi in una splendida nebbia di eccitazione.

venerdì 15 marzo 2013

La perversione

La perversione non è un peccato, presa a piccole dosi diviene un'abitudine di cui non puoi fare a meno, ti fa continuare a vivere quando tutto ti rema contro, ti fa rinascere e morire tutte le volte. 
E ogni volta la aspetti, e sei li che brami, e vuoi, e cogli, e afferri, ti colmi, e poi di nuovo il vuoto. 
Un vuoto che ha una ragione di esistere.

domenica 10 marzo 2013

9 Marzo



Era un tempio maledetto, mi addentrai con timore e passai le dita tra i geroglifici; era scolpita la sua saga: “Non è una fine, ma sono solo, accartocciato come carta, consunto e rugoso pronto per essere dato alle fiamme. Non morirai con me, e io vivrò nel tuo olimpo. Non sono piccolo come una lucciola, ma un diamante prezioso, luce in un buco nero, nei tuoi ricordi. Sono il sole selvaggio che brucia nel tuo cielo, una costellazione che solo tu puoi capire.”
Era di una bellezza unica quella scoperta tra le rovine di quel tempio, la vita pulsava sotto i muri rotti e fatiscenti, aleggiava una fiamma eterna di vita… che porta alla vita, come un fiore dopo la semina e poi il frutto.
Lo scritto continuava, consumato dal tempo: “Vivrò in eterno nella tua ombra, una creatura selvaggia che romba nel ventre, che sale alla gola e gioisce nel vento. Non vergognarti di quello che nasce e se il tuo cuore ora sa di dolore, presto la storia sostituirà la mia perdita e sarà così: fottutamente colorata. Una vita nuova può sostituir la morte.”

Oggi nessuno ricorda la Donna, io la voglio ricordare così.

giovedì 7 marzo 2013

Dedicato




Dedicato
Che cosa cerchiamo, perché voliamo verso tutto ciò che è facile e comodo? Ci insegnano le favole da bambini, sono morbide storie, donano sicurezza in una mente ancora senza malizia, dove le donne non hanno nulla di carnale e gli uomini sono senza paura e puri di cuore.
I bambini imparano presto, ma è duro scoprire che le fiabe non esistono nella realtà e per quanto amino scoprire verità, per quanto siano puri e semplici e per quanto corrano verso abbracci primordiali, sbatteranno anche contro la paura primordiale; in un mondo dove non esistono fate, maghi, principi e regine e le uniche magie a cui possono assistere sono le luci del giorno che cambiano.
Poi si cresce. In un attimo. Ci gettiamo verso l’ignoto, terrificanti verità, quasi assente la dolcezza, la protezione è pari allo zero e i mostri sono li che ci aspettano dietro la porta e a ogni svolta.
E nonostante tutto arriva l’amore: ci protegge, ci illumina, ci governa, ci massacra, ci fa soffrire, ci fa gioire, ci fa fremere e godere, ci fa vibrare, ci fa bagnare, ci fa lottare e ci fa vincere… e poi?
Poi niente. Hai vissuto!

La luna


La luna sperimenta i suoi tocchi, traccia il buio di un bordo senza fine, sfiora le acque, testa la profondità e sprofonda nel pericolo sconosciuto, è impavida. Cavalca il buio dei mari cupi, in un connubio di luce e di follia, trova la sua ragione di esistere, si flette e riflette. Tocca rami che sembrano chiamarla, circonda la chioma degli alberi, si infiltra, avvolge radici che sembrano morte, rischia il suo abbraccio e li inganna. Noi siamo il resto che tocca con grazia innata ci sfiora una guancia, brilla tra i capelli, trova calore di vita, ama la nostra pelle e ad ogni alba manovra la morte.


domenica 3 marzo 2013

Ci sono modi peggiori per trascorrere una serata



Si dice che il silenzio è d'oro, ma io ho sempre pensato che fosse più vicino alla tonalità dell’argento. L'oro è troppo morbido e saturo, sempre espressione ostentata di quel qualcosa che simboleggia, per sua natura mai sommesso. L’argento ha la stessa natura del silenzio, sempre gravido in un modo o nell'altro, ricolmo di pensieri e voci inespresse, tenue e freddo il colore, un composto di scale di grigi infinito.
Provo a mettermi un bavaglio, una spilla d’argento che chiuda la mia bocca, come una misura preventiva per evitare un discorso che posso sentire ma non ascoltare, per attutire i suoni e privare l’orecchio di parole che non arriverebbero dove dovrebbero essere: nella testa; come se i pensieri che esprimo a voce alta non siano degni dell’aria che occupano e l’inquinamento acustico inutile; mi specchio con il bavaglio. Senza una voce per dare aria ai miei pensieri, mi riempio di loro, anche i pori ne sono pieni, fino a che non fermentano e fomentano e diventano ampi e intimi. Fino a quando divengo il pensiero stesso e circondata da un silenzio d’argento, con niente altro che il sussurro bianco delle mie parole, il chiarore di una fantasia si sviluppa. È morbida e soave. Sono pronta, la penna scivola veloce sulla carta, ho trovato il modo di esprimere il mio silenzio e i miei pensieri.

giovedì 28 febbraio 2013


Buffi gli interruttori dei pensieri, spesso non funzionano e godono di una vita tutta loro. Impertinenti. Pensi di essere chi li comanda, gli interruttori, invece sei solo il loro oscuro schiavo, portatore insano di condensati di parole e idee e confusione e tutto il resto. E tutto il resto sono i sapori pur essendo inodori: piccanti, dolci, salati, sapidi e assapori, ti inganni, ti sazi, ti colmi. Alla fine li vomiti tutti i pensieri, indigesti condensati di una relazione instabile con un click.

domenica 30 dicembre 2012



Mi tocca quando chiedo silenziosa.
Quando ho paura di chiedere, lui mi tocca ...
In luoghi segreti che nessuno ha mai raggiunto prima
Nei luoghi silenziosi dove le parole vibrano e si infuocano
Nei luoghi in cui sussurro perfettamente quel sottile velo di sensualità
E con ogni traccia, ogni colpo, mi fa sentire completa
Rimuove il telo di raso che mi copre
E mi rivelo liberamente
Tutto ciò che posso fargli vedere, non è più un'illusione
Espongo il mio dolore, lo scopro anche a me
La mia schiena si inarca ad ogni tocco
Graduale e completo, tutto si risveglia
Il mio corpo si protende verso il suo
La mia anima lo segue
Lui mi tocca e io sono libera
Per sentirmi
Per respirami
Per vivermi



Sai che ti sento parlare con me, anche quando non ci sei?
Ho sentito le tue parole prima, e sai che cosa ho fatto?
Ho pensato a quelle cose che dici, a quello che mi dici.
E sai una cosa?
Le tue parole mi liberano e si chiudono dentro di me.
Intrappolate nel mio essere mi fanno vivere.
E ora quelle parole, giocano nella mia testa.
E’ il futuro che nel presente ricomincia, con altre parole
Mi fai toccare il cielo.
Si riempie la mia mente con le tue parole lussuriose.
E da quelle parole, ho imparato ad avere fiducia.
E dalla fiducia, ho imparato a respirare.
E a ogni nuovo respiro, divento più forte, ho meno paura di partire per il mio lungo viaggio verso il tuo calore e colore.
Mentre guardo in questa anima mia, la voce si riflette e scopre di chi sono.
I miei occhi vedono chiaro, di chi sono e quello che sono.
Hai toccato il mio cuore
E io ti inalo e trabocco di te.
Le parole che sento, mi danno equilibrio, una meravigliosa armonia.
Quando la mia giornata si conclude e la notte ha inizio, tu mi tieni fra le tue braccia, di nuovo, stretta a te.
Sono felice di questo, il buio è arrivato e io ti troverò, nei miei sogni, stanotte




La scriverò sulla pelle nel caso in cui avessi bisogno di un promemoria visibile.
Lo sussurrerò fino a quando le tue orecchie possono sentire.
Ti mostrerò che il mio corpo non può funzionare senza di te.
Lo dimostrerò da qui all'eternità.
Fino a quando non saranno più necessarie parole o azioni.
La tua anima fa parte di me.
Senza ombra di dubbi.
Con fiducia.
Con certezza.

venerdì 12 ottobre 2012

Mi sono chiesta spesso che cosa siamo e come ci riconosciamo.
Molte volte non ho trovato risposta.
Ora sono giunta ad una conclusione.
Merito di una persona in particolare che non sto qui a menzionare.
Ne e’ venuta fuori una riflessione di questo tipo…folle come sempre.

Siamo due sostanze chimiche,
un esplosione di reazioni che si mescolano,
pura adrenalina che si spande nei nostri corpi,
le nostre anime si uniscono nel piacere reciproco,
in estasi inspiegabili.
Mescoliamo i nostri prodotti alla follia,
misteriosamente sedotti da endorfine.
Ma siamo cio’ che vogliamo essere,
siamo quello che molti pensano sia impossibile,
e in questo gioco di impegni intenzionali,
bruciamo le nostre passioni,
e gli animi infuocati si placano…..
Diventiamo quelllo che nessun alchimista ha mai scoperto,
siamo il risultato dei nostri desideri,
che sono semplicemente perversioni assopite dell’anima.
La mattina, appena uscita dalla doccia....ancora umida e calda, con timide goccioline che brillano sulla pelle chiara, mi piace attendere il caffe' che fuoriesce dalla moka. La apro e mi incanto a guardare il miscelarsi di colori, chiari e scuri che fuoriescono in vortici profumati, inebriano le mie narici, risvegliano completamente il mio essere. Poi prendo la tazza in mano, mi affaccio alla fine
stra e sorseggio cosi il mio primo caffe, guardando il "mondo" che passa, chi prima di me ha messo fuori la prorpria frenetica vita. Lascio i miei pensieri alla derirva, la stanza colma di profumi ed aromi, il mio corpo li segue e viaggiano entrambi, mente e carne, verso di Te, verso la Tua presenza costante della mia vita.
Chi coglie una rosa, di candida bellezza e di soave profumo, raccoglie anche le spine. Non tutti hanno il coraggio di sopportare anche il dolore: petali da accarezzare con cura e spine da togliere con altrettanta pazienza