sabato 10 agosto 2013

Parole liquide


Ricordo come le tue dita correvano lungo la schiena, anticipando la scia delle labbra e della lingua. Non servivano parole e nessuno di noi intendeva riempire il silenzio. Parlava molto di più delle tue mani strette sui miei polsi, e quando ti addolcivi, eri protettivo, mi accarezzavi svegliando un fuoco che premeva sottopelle. I muscoli della schiena si rilassavano contro il tuo petto, mentre in sottofondo andava la musica del piano bar sotto casa. Adesso vomito pensieri, lasciando il cuore in sospeso. Aspetto in mezzo alla strada affollata e guardo quel dipinto di viola e blu che mi sovrasta. Sembra tenero quel cielo minaccioso in confronto a queste parole che mi appaiono liquide. Un fiume in piena e la paura di annegarci dentro.

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