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sabato 10 agosto 2013

Notte di stelle



Alzerò gli occhi al buio, stasera, rinnovando il mio amore per quell'uomo che ho visto crescere nel mio grembo, nascere e fiorire sotto la luce del mio abbraccio. Quell'uomo che mi ringrazia ogni giorno, con il suo sorriso, con il suo volermi bene nonostante, con il suo bacio non dato. Quell'uomo che vive ogni giorno per il mio respiro, quello che gli ho donato e quello che vede gonfiarsi nel mio petto. Mio figlio!

venerdì 3 maggio 2013

E poi ci sono quelle parole che non leggerai mai, sono tante, custodite in un cassetto. La chiave ben nascosta, un tesoro da custodire, prezioso e fragile. Parole come foglie d'autunno, leggere e in balia del vento. Parole come il sole d'estate, calde e brillanti. Parole come fiori di mandorlo in primavera, delicate, dalle tinte pastello. Parole come il gelido inverno, fredde e dure.
Parole che ho dipinto e le tengo per me.
Mi tiro indietro, mi lascio cadere, ancora tremante, lascio il corpo placarsi, sono esausta fisicamente ed emotivamente. Mi giro, alzo lo sguardo per incontrare il tuo, ma sei lì ad occhi chiusi, il petto ansante, recuperi il tuo respiro, la pelle leggermente arrossata e una patina brillante; so che rimarrai così ancora per qualche istante, tentando di recuperare l’orientamento.
Attendo, i pensieri in corsa pazza, il bisogno di averti è sempre così inesauribile. Momenti come questi sono colmi di gioia, nuda accanto a te, sapendoti sazio e soddisfatto, ogni tensione allentata. Sono in pace anche con me stessa, e sai quante volte mi aggroviglio con il mio IO.
Sono esplosioni di passione che rimarranno impresse nella mente, qualsiasi esito abbia questo nostro convulso e sofferto vivere, anime e menti affini che si uniscono e condividono istanti… questo sei, questo sono, questo siamo.

Mi piace la parola “bisogno”, il bisogno di averti accanto, il bisogno di sentire il tuo odore, il bisogno di assaporare la tua pelle, il bisogno di respirarti. Quanto può durare? Un’ora, due… un giorno, una settimana…
Mi piace la parola “erotismo”, quella sorta di voglia, di piacere, di dolore. C’è qualcosa di meglio?
Mi piace la parola “esplorare”, toccare la mente prima del corpo, il flusso e il riflusso di pensieri e desideri.
Mi piace la combinazione bisogno-erotismo-esplorare, semplicemente per essere, per stare bene… semplicemente.
Tutto comincia dalla mente e termina con uno stato di beatitudine fremente, sensato, docile… è semplice accontentare la mente, il corpo arriva dopo, semplicemente.
Ho provato a seguire le idee, le mie idee, i miei pensieri. Non sò quando ho iniziato questo percorso che ancora stò inseguendo e sono a centinaia di chilometri di distanza da quella partenza che ormai è solo un puntino su un orizzonte che vedo se volto le spalle. Sono quello che sono, questa l'unica certezza statica nella mente. Tutti gli altri pensieri svolazzano nella testa e non trovano spazio, si affollano, si attaccano al fondo, come sedimenti, rimangono alla deriva per un tempo indefinito, e fermentano, fomentano, c'è caos. Ed è li che vado a raccoglierli, cerco soluzioni, cerco una pace che non c'è. Cerco di sconfiggere il mio grande male, ma non finisce mai, tutto è sempre in movimento, e trovata una soluzione a un problema banale, ne riemerge un altro, banale alla stessa maniera, ma ogni cosa diventa un gigante da battere. È una lotta continua. Persa in partenza se non trovo da dove è iniziata. Potessi trovare le radici di questo mio male, potrei reciderle, oppure nutrirle se riuscissi a trovare il lato positivo e gratificante. È invece no! Ancora mi batto e mi dimeno.
Puoi scrivere sulla mia pelle la Tua melodia, puoi arrivare fino all'anima, insinuarti nella mia mente, purtroppo ci sara' sempre una parte in ombra di Me, una parte che nemmeno io riusciro' mai a comprendere., anche se in questo momento sono felice e non chiedo di meglio dalla vita.

Dimensioni notturne


Nella solitudine della notte, tutto quello che abbiamo sono i nostri ricordi, le fantasie, i desideri; sono vie d’uscita semplici per non sprofondare nel buio, nel buco che si apre nell’anima. E allora spari sinapsi, impulsi dalla mente al corpo, ma per quanto ci si sforza, nessuna mano alla gola che non sia la sua, nessun orgasmo “solitario”, nessun tocco delle proprie mani, possono sostituire una persona speciale che ha infranto la nostra corazza e ha raggiunto profondità che non credevamo fossero possibili. Si crea un legame particolare tra corpo, mente e anima, tra reciproche necessità, tra desideri condivisi, e solo quando sei in stretto contatto, al suo fianco, ai suoi piedi ti senti realizzata, completa. Una dimensione mirabile!

Sempre il cuore, prende sempre più spazio.

Nelle mani il cuore offerto all’altro. È terrificante non sapere cosa ne farà.
Sorriderà? Lo accetterà? E se scuotesse la testa, girandoti le spalle?
O peggio ancora… lo prendesse solo per abusarne, giocandoci?
La paura dell’ignoto ci impedisce di essere felici. Il cuore è forte, come è necessario che sia. L’amore ha il suo destino: darsi. Se poi in cambio ne riceviamo alcun dolore… ne è valsa la pena. Un cuore preservato non conosce la gioia, un cuore nascosto non conosce la luce. Un cuore condiviso sa volare… senza limiti. Un cuore che ama, vive la sua libertà.

Che cos'è il cuore?

Un muscolo? Forte e perfetto batte il suo ritmo, rassicurante anche se in trappola.
E' un'idea? Un sogno in movimento? Un semplice contenitore di romantiche fantasie?
E' un sentimento? La cura disinteressata della madre per il figlio, fratello per la sorella, il marito per la moglie, l'amico per l'amico?E' il nucleo dell'anima?
Funziona anche nel dolore, è saggio, parla sempre a bassa voce, nonostante sanguini facilmente.


La notte

La notte è sempre troppo lunga per me, nonostante ami il buio e il silenzio, nonostante ci sia il cane a farmi compagnia. Spesso sto bene con me stessa. E' quando si affollano i pensieri, che tutto fa rumore, persino il mio stesso respiro; il battito del cuore diventa un tonfo, un rumore cupo che detesto. E nel silenzio della notte... tutto è tutto e niente è niente. Ogni cosa si amplifica, il troppo diventa eccessivo e il niente diventa il vuoto. Sempre colpa della mia Dannata Mente.

Desiderio


Ho un desiderio rabbioso dentro di me che ha bisogno di essere alimentato, è avido e mi consuma, ma non importa quanto si nutre della mia anima, cresce esigente ogni giorno, ogni ora, ogni istante, è vigile e attento. Non è pura lussuria, è molto di più, molto più complesso e primordiale, è profondo, si annida nell’oscurità. Quando si risveglia, quando quella fiamma brucia dentro di me, ha bisogno di pronunciarsi, di esprimersi, di elevarsi e “servire”.
E’ il cuore di un sole che deve essere strappato da un buco nero, una energia che brucia e divora e, tuttavia, mentre gli atomi si strappano e si distruggono, alimentano i pensieri e i desideri, in una fame oscura e senza fine. Mi spinge a strisciare verso di te, dentro di te, per diventare una parte di te attraverso le parole e le azioni.
Nessuna distinzione tra noi, nessuna linea che ci separi, solo un mucchietto spiegazzato di emozioni primordiali e ansimanti avidità; voglio perdermi nel nulla e nell’infinito, nel buio e nelle fiamme di quel demone che ci fa tremare, che balla sulla nostra pelle, per sentirsi bruciare profondamente, completamente, senza lasciare nulla dietro la sua carezza che incendia.
Le parole non mi bastano per descrivere quello splendido e oscuro desiderio che si annida, non riescono a descrivere quella serpe che scivola, che si insinua sotto pelle, che mi circuisce.
E’ dentro di me.
E queste parole sono solo una debole ombra della rabbia e della passione che bolle e ribolle.

Uno dei miei tanti viaggi


Il viaggio continua, un altro giorno, tutta un’altra storia
Sono confusa, non ho le idee chiare sul perché della vita e, altalenando tra uno stato scherzoso e uno più profondo, vi conduco in un altro viaggio.
Nella vita si fanno delle cose, alcune vorremmo non averle mai fatte, altre avremmo voluto ripeterle un milione di volte nella nostra testa, ma tutto ci rende ciò che siamo. Alla fine, tutte le nostre esperienze formano ogni dettaglio di noi. Se dovessimo invertire qualcosa, non saremmo nel posto esatto dove siamo oggi. Possiamo commettere errori o avere momenti meravigliosi, ma mai, mai, domandarsi chi siamo, dove siamo stati e, soprattutto, dove si sta andando.
L’Universo è in perfetto ordine. Le stelle, la luna e il sole sono tutte operanti in perfetto stato di diritto divino. Vi è un ordine, un ritmo, uno scopo nel loro percorso. Io sono parte dell’Universo, quindi, so che c’è un ordine, un ritmo e uno scopo alla mia vita.
Come me tutti gli altri, siamo tutti essere umani, perfettamente accettabili nel momento che stiamo vivendo, in qualsiasi momento. Siamo validi come qualsiasi altro essere umano, senza dover stare a pensare di dover cambiare un sola virgola di ognuno di noi. Ciò non significa che non ci è permesso vi voler crescere, evolversi e migliorare se stessi, essere gentili con gli altri, dare la migliore versione di noi, anche nei momenti difficili, anche se non ci sentiamo validi, degni e meritevoli.
In tutto il nostro viandare (userò spesso questa parola, in fondo siamo viandanti del tempo), i pensieri e le emozioni influenzano la chimica del nostro corpo, creando un effetto alcalinizzante nel sangue, lo depurano da tossine. Lo stress, le intense emozioni di rabbia, l’odio, la tristezza e la paura, creano acidosi tessutali e reazioni chimiche nel corpo. Il nostro corpo diventa un riflesso delle nostre emozioni e dei nostri pensieri. Un esempio: quando una persona ti fa soffrire, è perché soffre profondamente dentro di se, la sua sofferenza è traboccante; non serve a nulla punirlo tenendolo lontano, ha bisogno di aiuto, è un messaggio che ti sta inviando.
Mi ricorderò sempre di un giorno, uno di quei giorni difficili da dimenticare, impossibili da cancellare dalla memoria. Mia madre diceva sempre, e lo dice tutt’ora: fai del male e pensaci, fai del bene e scordatene. Sante parole, persona saggia, mia madre, ma non siamo tutti così, purtroppo. Quel giorno una persona me lo ha ricordato, un uomo che soffriva, che in un momento di chiarezza mentale, nonostante una malattia devastante, ebbe un flash pensando a un fatto del passato in cui aveva fatto del male alla sua donna. Mi chiese carta e penna, scrisse un biglietto da consegnare a quella persona, abbozzando un sorriso me lo consegnò e mi disse: se riuscisse a perdonarmi, me ne andrei molto più tranquillo.
Non mi vergognai di versare le mie lacrime, non erano un segno di debolezza, c’era così tanto potere in quelle lacrime. Erano parole eloquenti ed inespresse di emozioni intense. Non dobbiamo temere le lacrime, che siano esse di dolore, gioia, amore, sono sensazioni magiche del nostro essere “umani”
La vita si spezza. Nessuno può proteggerci da questo. Abbiamo bisogno di amare, di sentirci vivi, è la nostra ragione di esistere, di essere su questo mondo. Dobbiamo rischiare li nostro cuore, essere inghiottiti dall’amore, sentimento immenso. Quando si perde l’amore, si è traditi, si è soli. Provate a sedervi sotto un albero di frutti, ascoltateli cadere tutti attorno a voi, sprecando la loro dolcezza. Non sarebbe stato meglio raccoglierli e gustarli? Ovviamente si. Solo in quel caso potrai dire a te stesso di aver assaggiato quella dolcezza come potevi, ma non potrai mai dire di aver avuto paura di amare.
Io penso agli altri come un’estensione di me stessa, ogni singolo amico o conoscente è una parte di me, siamo un grande puzzle, collegati insieme misteriosamente, e senza ogni singolo pezzo il puzzle non può essere completato.
Voglio prendermi cura dei miei amici, provare tutto, divertirmi, facendo anche pazzie e stranezze. Voglio godermi i miei ultimi anni di “avanzata giovinezza” come meglio posso. Ho imparato diverse cose dai miei errori, ho trovato la causa del mio passato malessere e l’ho eliminata. Non sono perfetta, non voglio nemmeno esserlo, ma sono io e questo mi basta!
Il mondo è giovane, anche in questa nuova primavera alle porte, che porta con se morbidi e seducenti colori, nuove aspirazioni, e a dispetto del tempo che passa, continuo a pensarlo: il mondo è giovane!
Anche se un giorno smetterà di funzionare, ora non voglio pensarci, lascio l’ardito compito agli altri, io mi godo il viaggio. Perché la vita si insinua, anche nei luoghi più abbandonati avvolge la strada. La vita si insinua sorprendentemente e dolcemente, casualmente a volte, ma poi non si dice: finché c’è vita c’è speranza?
E allora la lascio respirare, con i suoi scopi e i suoi dilemmi, e lascio la fantasia infiltrarsi. Anche con gli oscuri desideri che difficilmente la massa esprime.
Sarà bellissimo ascoltare i suoni della vita, un coro di voci e ogni canto fine a se stesso e nello stesso tempo propedeutico. Una melodia battente a volte, dal significato incerto, che ti porta in alto, fino a un fragile bordo, con il respiro corto e i sensi in frantumi, poi in caduta libera, come pura estasi, passano attraverso le ombre, in balia di tuoni e saette. E infine il silenzio, una moltitudine che invade la mente, che ti spinge a sognare, dove solo il battito del cuore da il ritmo alla danza della vita.


L’Universo
Il mondo intero è dentro di noi
Basta saper guardare
La porta da aprire è ferma lì
La chiave nelle nostre mani


La gioia
Un cuore coraggioso canta
Sopporta tutte le ferite
Cammina attraverso il fuoco
Per ritrovare il sole
Annega nei fiumi
Per saziar la sete
Un cuore coraggioso canta
Vive di gioia

domenica 10 marzo 2013

Spazi vuoti


Il desiderio si crea nello spazio vuoto, nel silenzio. In quel momento di pausa, la mente si concentra e anticipa il dolore e il piacere, fa stringere lo stomaco, fa brillare la pelle di gocce scintillanti. Le parole non sempre sono necessarie, l’abilità sta nel creare quegli spazi vuoti in modo che l’altro voglia riempirli con i propri desideri nascosti. Poi è vero, ci sono quei momenti in cui il desiderio fisico supera tutto e si agisce, è facile cedere al bisogno fisico e reagire istantaneamente. Creare e vivere nelle attese richiede uno sforzo di volontà immane, vorresti toccare, ma scegli di non farlo, si aspetta in silenzio e fai attendere, solo gli sguardi comunicano il desiderio interiore. E’ una realtà perversa che lascia un’impronta nella mente dell’altro.

venerdì 8 marzo 2013