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sabato 10 agosto 2013

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Un passo alla volta, sto imparando ad accettare ieri, perché non posso cambiarlo. Ma oggi non vedo l'ora che sia domani e prendere le misure necessarie per evitare tutti i miei ieri terribili.

venerdì 8 marzo 2013

Ok, ce l'ho fatta. Ho scelto. Nove componimenti per salire e sedere accanto agli Dei dell'Olimpo, o scendere e sprofondare nel profondo e infuocato inferno assieme al Diavolo e aiutarlo... a fare i coperchi!
Ah ah ah

venerdì 8 febbraio 2013

L'ultima elucubrazione della sera

Ah, ecco, si, mi ero dimenticata. A un certo punto della vita, ti rendi conto che non te ne frega ‘na mazzabubù il dover giustificare o spiegare cosa fai e cosa non fai. Le idee e i gesti sono miei e nessuno ha il diritto di chiedere spiegazioni. Ognuno di noi, nell’arco di tempo della nostra esistenza, merdosa o buona che sia, fa ciò che credo e quello che più gli aggrada. Non esiste il giusto, come non esiste lo sbagliato, è semplice e naturale. La rabbia e l’impotenza, il rancore e l’odio non fa affatto bene, e il trascorrere gran parte della giornata in questa maniera corrode, ti fa mancare il respiro, pensi che tutti gli altri ti guardano e ti additano come persona sbagliata e da allontanare. Non è vero un cazzo. Questa gente gode nel vederti ombrosa e negativa e allora… fanculo! Non sono ne migliore ne peggiore di tanti altri (ho un tantino l’ego smisurato, questo si, ma oramai son così, sopportatemi, non do fastidio a nessuno, rompo le palle solo a me stessa :D), tento di vivere al meglio delle mie possibilità, non mi creo aspettative, la felicità sta nelle piccole cose (il sorriso di mia figlia è una di quelle) ed è abbastanza. Mi danno noia le persone che cercano l’originalità a tutti costi, l’essere superiori agli altri e lo sottolineano ogni volta rendendoti un moscerino da schiacciare e spremere sui muri. La normalità non è detto che sia sempre accontentarsi o adagiarsi sulla monotonia della giornata (per esempio andare a prendere il pane tutti i giorni, serve pure quello, la bocca e lo stomaco mamma me l’ha fatta), se poi per fare tutto devo prendere l’auto, perché si sa, nel mio paese non c’è un cazzo, giuro che da domani in poi prendo la bicicletta, almeno, tu cretino, hai qualcosa da raccontare di nuovo e penso che per il tuo benessere psicologico potrei anche correre il rischio. Ho un mondo tutto mio, fatto di belle cose e anche di brutte, fatto di noia e anche di gioia, sono autonoma e indipendente, non devo dar conto a nessuno di ciò che faccio e di quello che mi piace e se voglio indossare una maschera, è un mio cazzo di diritto e se voglio invece toglierla è un mio cazzo di diritto lo stesso. Ohhhhh, ritrovo, inaspettata, nel mezzo del cammin della mia vita, la spontaneità. Tante cose ho da raccontarvi ancora, decidete voi, adesso, il vostro ruolo: spettatori silenti, comparse dormienti, attori, primedonne… tutti troveranno il loro posto, un’unica platea, solo posti in prima fila.