sabato 10 agosto 2013

Estate




Corro imperitura
sudando fuori i rimpianti.
Aggrappato ai miei fianchi 
il pensiero di te.
Le mie gambe urlano
non per il dolore.
Ma per questo infinito correre
verso una brama che graffia.
Mi fermo, ormai sfinita
e batto le palpebre.
Verso un cielo di nuvole
che tinge di grigio l'estate.
Attendo la pioggia
che lava via i pensieri.
Ma quando ho aperto gli occhi
ho visto ancora il sole.
Prepotente ha allungato il suo abbraccio
a baciare la pelle umida di angoscia.

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