domenica 3 marzo 2013

Ci sono modi peggiori per trascorrere una serata



Si dice che il silenzio è d'oro, ma io ho sempre pensato che fosse più vicino alla tonalità dell’argento. L'oro è troppo morbido e saturo, sempre espressione ostentata di quel qualcosa che simboleggia, per sua natura mai sommesso. L’argento ha la stessa natura del silenzio, sempre gravido in un modo o nell'altro, ricolmo di pensieri e voci inespresse, tenue e freddo il colore, un composto di scale di grigi infinito.
Provo a mettermi un bavaglio, una spilla d’argento che chiuda la mia bocca, come una misura preventiva per evitare un discorso che posso sentire ma non ascoltare, per attutire i suoni e privare l’orecchio di parole che non arriverebbero dove dovrebbero essere: nella testa; come se i pensieri che esprimo a voce alta non siano degni dell’aria che occupano e l’inquinamento acustico inutile; mi specchio con il bavaglio. Senza una voce per dare aria ai miei pensieri, mi riempio di loro, anche i pori ne sono pieni, fino a che non fermentano e fomentano e diventano ampi e intimi. Fino a quando divengo il pensiero stesso e circondata da un silenzio d’argento, con niente altro che il sussurro bianco delle mie parole, il chiarore di una fantasia si sviluppa. È morbida e soave. Sono pronta, la penna scivola veloce sulla carta, ho trovato il modo di esprimere il mio silenzio e i miei pensieri.

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