mercoledì 13 marzo 2013

Le mucche sono intelligenti e i rospi ancora di più

Ho ripreso ad ascoltare musica sinfonica, mentre lavoro, mentre scrivo, mentre cucino; la mia casa è costantemente satura di note ad ogni ora del giorno, solo che mio figlio non è proprio contento eh, allora si è premunito di cuffie e continua a farsi i cavoletti suoi. A proposito di cavoletti, si dice che le piante, poste non molto vicino alla fonte, amino la musica da camera, che sottoposte costantemente alle vibrazioni sonore, riescono a svilupparsi più velocemente e a distruggere microrganismi e parassiti delle stesse. Si dice pure che le mucche amino ascoltare Mozart, in particolare, con il risultato che la produzione di latte aumenta in maniera prepotente rispetto a mucche allevate normalmente. E, infine, si dice che la musica classica faccia diventare più intelligenti, perché si va a stimolare il cervello in parti molto sensibili, come una specie di massaggio rinvigorente. Ci sono anche quelli che dicono “adesso ascolto musica classica” pensando di passare per persone intelligenti. Io non penso di diventare intelligente in un sol colpo, ehm ehm, sto solo facendo una prova, per capire quanto sono intelligenti le mucche e le piante XD. No, non è vero. Mi piace ascoltare questa musica, mi rilassa, mi rende felice… quindi non ho bisogno di aumentare la mia intelligenza, basta quella che ho, e suppongo che le mucche e le piante siano nella mia stessa condizione. E sto bene come una rospo nel suo stagno. Non ho una gran simpatia verso questi animali: hanno un aspetto viscido e rugoso, quasi avessero verruche (bleah), in realtà nascondono principi pronti a trasformarsi al primo bacio, se mi avvicinassi io son sicura che, con la sfiga che mi ritrovo, si trasformerebbe in topo (ancor più orrendo). E poi lo stagno: umido, mefitico, infestato di zanzare, melmoso… eppure se sei un rospo lo stagno è il posto perfetto in cui stare, per chiunque orrido, ma per lui il suo regno. Se ci pensate, abbiamo tutti il nostro stagno, colmo di sentimenti e sensazioni, e siamo tutti un po’ rospi: ci adeguiamo e ci modifichiamo fino a che non arriviamo a essere perfettamente a nostro agio nella nostra “pozza” e in quella pozza succedono tante cose, è il nostro modo di vivere e sul fondo si accumulano vari strati di detriti e sabbia, che poi non sono altro che esperienze, persone, sentimenti, delusioni, speranze, sogni, lavoro, amore. Scende tutto verso il basso e cova, e passano anni trascorrendo il tempo a cacciar libellule sulla superficie, saltando da una ninfea all’altra. Ma sotto tutto ribolle, fermenta e si mischia, torna tutto a galla assieme ai ricordi, e con i ricordi le emozioni che pensavamo di aver accantonato e sorpassato come un auto in corsa. E quando tutto lo stagno è in subbuglio, ci rendiamo conto che è arrivato il momento di saltar fuori e tornare a confrontarci con il mondo. Arrivati a quel punto possiamo scegliere: la pozza accanto più grande e sontuosa e fare un salto di qualità o crogiolarsi nella melma dello stagno dei ricordi. Voglio la pozza più grande, assieme alle piante, alle mucche, al rospo e la musica che mi rende felice.

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