La sua voce scorre su di
me, senza problemi mi adeguo ai suoi comandi.
Le sue mani non mi hanno
ancora toccato, ma sono già bagnata, già desiderosa delle sue
attenzioni.
Ogni parola, qualsiasi
parola pronunci, accarezza la mia mente e scivola dentro di me.
Mi dirige, come un
direttore d'orchestra imprime i suoi comandi per una melodia che non
ha pari e, io da brava cagna, così pronta, così esposta... eseguo,
vuole assistere ad uno spettacolo, prima di prendermi.
Mostrando tutto ciò che
posso mi chino in avanti, spingendo i fianchi in su, sapendo di
mostrare le labbra scintillanti rugiada, aperte solo per lui.
Mostro il mio bisogno,
scorrendo le dita nel profondo, tirandole indietro appiccicose, in
fili di seta, come se fossero la tela di un ragno.
Le assaggio per lui,
gustando il mio sapore, girando la testa, facendo attenzione nel
fargli vedere le dita scivolare dentro la bocca.
E' così buono
padrone,sono così pronta per te, ho solo bisogno del tuo nettare per
renderlo più gustoso e perfetto, i miei occhi parlano senza parole,
lui capisce i miei bisogni.
Obbedisco agli ordini con
un piacere sottile ed assaporo la distanza fra noi, le cosce bagnate
da rivoli di piacere.
Ma non è ancora il
momento, conosco i suoi silenzi, fermo ad ammirare quello che prima o
poi violerà.
Gioca con la frusta,
leggero sulle mie carni bianche, assaporo il momento in cui affonderà
la sua veemenza... e il primo colpo arriva, bruciante, emozionante,
eccitante.
Ogni colpo un sussulto, un
leggero lamento che si confonde a mugolii di piacere.
Poi arrivano le dita, che
esplorano, tastano lo stato di eccitazione... prima una, poi due,
tre... allarga la vagina, si muove ed esplora, poi quattro... tutta
la mano... scivola dentro, padrona delle mie carni.
Quella mano che poi si
trasferisce al mio orifizio... stesso trattamento, con ulteriore
piacere per me... quella mano che passa al mio collo, avvolgendomi,
soffocando il mio respiro, dimostrando che sono nelle sue mani,
totalmente, sottomessa, ma piena di fiducia... padrone della mia
stessa vita.
Rilasci il mio respiro,
sussurrandomi all'orecchio che sono la tua troia, la tua puttana.
Ed è arrivato il momento,
prendi ciò che e' tuo, il tuo peso schiacciante... un gemito sfugge
mentre il tuo membro preme esigente... un gemito che implora: ti
prego prendimi, usami.
Una spinta rapida e
improvvisa, aspra e dura, le mani sui miei capelli, tirano impetuose,
guidano i movimenti, sono il suo giocattolo... mentre tremori
pervadono il mio corpo, le membra doloranti aggiungono sensazioni
nuove, gemiti e urla di piacere assoluto.
Urlo ancora una volta,
mentre lui stretto a me riempie le mie viscere, sperma caldo e dolce
scivola giù per le gambe, unito alla mia liberazione.
Infine piccoli baci, sulla
pelle sudata e calda, piccole note di amore per la cagna, sussurri di
lodi che mi legano a lui più saldamente di qualsiasi catena.
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