sabato 29 settembre 2012

Stella

“Quando ho preso carta e penna le parole sembravano fluire. Parole senza capo ne coda, una semplice espressione del mio cuore che batte e della mia anima. Ho preso carta e penna per te, per vederti, per sentirti, per la nostra passione...per i nostri desideri.”

Stella lo aveva incontrato nel bar dove lavorava per pagarsi gli studi.
Non aveva nessuno a sostenerla, orfana e cresciuta in un convento di suore carmelitane, all'età di 18 anni ne era uscita e aveva deciso che la sua vita non sarebbe stata piatta. Voleva tutto... Voleva studiare per prima cosa, ne aveva le possibilità, era una ragazza intelligente. Voleva crearsi un lavoro, i suoi disegni erano già stati apprezzati da molti stilisti della zona. Si iscrisse alla facoltà di belle arti, non disdegnando di continuare a disegnare per alcune firme ben note nel mondo della moda. Poteva guadagnare qualche soldino, ma non bastavano, la vita chiedeva sempre più sacrifici, per cui accettò un lavoro anche in quel bar.
Lui veniva tutte le mattine a farsi la sua dose di caffeina.
A giudicare dal suo aspetto, doveva avere una ventina di anni di più di lei.

venerdì 28 settembre 2012

Claudia

Claudia

“E' luogo comune dire che ogni persona ha il proprio percorso di vita. Lungo questa strada si incontrano salite e discese, curve e rettilinei, non sempre è facile come vorremmo e spesso ci nascondiamo dalla cruda realtà. Tanto va avanti, questa vita, ed e' difficile capire se vedremo mai il vero volto di chiunque.”

La cosa più difficile per un essere sottomesso e' imparare che nella vita non sempre si trova la corrispondenza con ciò che si da.
Sin dalla più tenera età, Claudia aveva compreso che la sua anima era diversa, sanguinava onestà anche quando non lo voleva, donava senza pensare,amava senza limiti, indossava il suo cuore e le sue passioni, in modo crudo e reale ...
Aveva sempre creduto che il mondo non ne riconoscesse il valore e,quando gli uomini iniziavano a comprenderlo, ne erano spaventati...non sapevano come accettare o restituire l'intensità.

mercoledì 26 settembre 2012

Sei una puttana

Sei una puttana”.

Certo, molte volte me lo sono sentito dire, ma nel mio caso è molto vero. C’è qualcosa di magico e infernale quando vedo il mio uomo. E ‘il suo cazzo. Mi sorprendo ogni volta nel vederlo crescere e diventare duro per me.
E mentre lo guardo immagino la mia lingua che corre su tutta la punta, poi su tutta la lunghezza. Mi piace disegnare con le mani le palle, con la punta delle dita lo accarezzo leggera. Gioco con la pelle, lo stringo e sento il suo calore e le vene pulsare sotto le mie mani.
Non riesco a staccare gli occhi dai tuoi, sono bloccati all’interno della lussuria del suo sguardo.
Sorrido, conosci bene questo sorriso, questi occhi che ti dicono che sto per diventare la tua sporca puttana. Cosi’ sono sempre stata per te.
Le labbra iniziano a muoversi, il profumo forte e muschiato mi riempie le narici, premo ancora di piu’ il viso solo per respirarti in profondita’. Voglio diventare una parte di te.

domenica 23 settembre 2012

Frammenti di C.

Frammenti di C.


Mentre scarto con cura il suo regalo....i suoi occhi su di me tutto il tempo .
Rimuovo il corsetto, esponendo il seno e roteando un capezzolo duro .... i suoi occhi rimangono su di me .
Scivola la mano tra le cosce della ragazza, le dita rivestite di succo da gustare come una caramella.... gli occhi suoi ancora fissi su di me.
Allarga le gambe, la bocca aperta, in estasi quando la mano la apre, a sondare la sua intimita', nonostante il desiderio di chiudere gli occhi per il piacere....gli occhi ancora fermi su di me, non mi lasciano un istante.
Quegli occhi che sto guardando ora, mentre le mani scorrevoli prendono familiarita' con il corpo che freme.....sono adoranti, riflettono i miei piaceri perversi.
Occhi che offrono tutto, cantano eccitazione....il regalo, il mio piacere, tutto e' aperto a me in questo momento.....mentre i suoi occhi mi permettono di vedere cio' che desidera.
Occhi che guardano, mentre il primo orgasmo fa tremare il suo corpo, la prima volta, felice, aspettando pazientemente il prossimo.....occhi che mostrano quanto vicino e' all'apice dell'onda di passione.
Quegli occhi che mostrano amore e affetto, senza parole, facendomi sapere che sara' sempre un mio prodotto, la mia migliore amica, per sempre la mia amante, la mia principessa, il mio angelo sporco.....ci sarà sempre e solo il suo essere, la sua natura, il suo esprimersi per me, in quegli occhi.
Mentre raggiunge ancora l'orgasmo.....i miei occhi su di lei, specchio di se stessa....mostrando quello che e', quello che sempre sara'.....senza parlare.
Sto prendendomi il mio tempo,
farmi una ragione,
per tutto il male che ho dentro.
Vado allo specchio,
provo a sorridermi,
guardarmi negli occhi,
ma nessuna teoria,
nessun pensiero felice,
solo amaro in bocca.
Mentre mi dico che i sentimenti non contano,
tento di convincermi che e' meglio evitare qualsiasi affetto,
meglio evitare qualsiasi contatto per non soffrire.
E allora inizio il mio volo,
arrivo alla luna e ne faccio ritorno,
ma niente....non serve a nulla,
e' dentro di me,
corrode il mio stomaco,
sento il bisogno di esplodere,
di urlare il mio male,
di fuggire dalla mia fragilita'.
Ora sto viaggiando,
i miei pensieri seguono una mappa,
ma non riesco a trovare la giusta meta,
mi spingo attraverso un passaggio,
sto raggiungendo l'ignoto,
mi lascio una scia dietro,
un segnale che sto tenendo duro,
che chi mi conosce puo' seguire,
per riportarmi sulla giusta via.
Forse la luna puo' tornare ad avere a fianco le stelle ora scomparse.
Le parole molto simili al movimento leggero del mare contro la riva , contro gli scogli.....
Si può lavare più di un'anima, dando speranza, permettendole di credere in qualcosa.
Le parole, si pronunciano con tanta facilità, sono l'unica cosa vera e onesta condivisa tra due persone che hanno piena fiducia l'uno dell'altro. Ti avvolgono nel loro abbraccio dolce, accarezzano la pelle, lasciando tracce calde d'amore. Tuttavia, sono solo parole se non ci sono azioni che seguono, diventano vuote, fredde, dure, incompiute. Lasciano la nostra anima abbandonata, parole che ci hanno fatto credere e invece erano solo false speranze. Viviamo in un mondo di parole e di speranza....in un mondo di disperazione dove le parole si usano con facilita'. Le promesse si fanno solo se si possono mantenere, sforzandoci di seguirle anche se a volte richiedono sacrifici.
La regina madre

“Vieni con me”
“Oh mio Signore, dove andiamo?”
“Non chiedere nulla, ho una sorpresa per te.”
Ti seguo, su per quelle scale ripide, con fiducia e trepidazione.
L'abito lungo, mi fa inciampare e cadere.
Guardo incupita la rottura del ricco tessuto, tento di nascondere le mie gambe, improvvisamente scoperte. Tu scosti la mia mano, squarci ancor di piu' lo strappo e mi sfiori la pelle chiara. Un fremito percorre il mio corpo, mentre i tuoi occhi di ghiaccio mi inchiodano, perdo ogni cognizione del mio io inebriata da quella vicinanza, inalo il desiderio di entrambi, uno stimolo per te a carezze piu' audaci.
Poi sussurri: “E' troppo presto, prima la sorpresa.” Mi aiuti ad alzarmi e guidata dalla tua mano torniamo a salire. Sulla punta piu' alta della torre, una tavola imbandita di ogni ben di dio. Torce accese illuminano il buio della notte.
“Siedi, voglio nutrirti con le mie mani, chiudi gli occhi e lasciami fare.”
Chiudo gli occhi e attendo.
“Apri la bocca...”
Obbedisco, la crema che entra in bocca e' una morbida carezza, assaporo mentre scivola lenta dalla lingua al palato, leggermente salata, buona.
“Apri ancora tesoro...”
Di nuovo obbedisco. Un sapore dolciastro, leggermente scivoloso e gelatinoso, non so definire cosa sia, ingoio.
Il rito si ripete, apro la bocca, e' un boccone piu' consistente, sembra del pesce, e' buono, piuttosto salato. Mi va di traverso, apro gli occhi e sputo, imbrattandolo.
“Ho una spina di traverso...” riesco a farfugliare “che cosa mi hai fatto mangiare?”
E lui contrito: “Beh, siamo in quaresima, la regina madre tiene molto alle tradizioni ed ha ordinato di cucinare polenta con baccalà e cipolle”