domenica 30 dicembre 2012

La baia di portonovo


Prova a immaginare per un momento ...
Immagina una calda notte d'estate, con una brezza che sale dalla riva del mare. L'aria è carica di umidità, e profumata dalle ginestre che ondeggiano nel vento. Il cielo è ancora arancione, incandescente dal sole al tramonto e le nuvole che si distinguono sembrano essere espressioni oscure di un pittore triste. Creano una vista incredibile, un caledioscopio di colori, texture e sfumature che poche volte si vedono nei preludi notturni.
Pensa: abbiamo finito una cena succulenta sul patio in pietra della "Rocca di Portonovo" in compagnia di amici. 



Ora siamo seduti su un divanetto in rattan, morbidi cuscini candidi accolgono le nostre membra calde, infuocate dal sole di una caldissima e assolata giornata passata in quel lembo di Adriatico, nascosto alla vista dei tanti. 
Un piccolo tavolo dello stesso materiale, con il piano in vetro, di fronte a noi.
Alcuni commensali sono tornati a casa e il cameriere, alle nostre spalle, osserva le nostre necessità, poi scompare, consapevole che non abbiamo bisogno di altro.
Il panorama è romantico, sorseggiamo dai nostri bicchieri di mojito. Il cocktail è fresco e secco, profumato di lime e menta, scivola in gola, rinfrescandola con un delizioso formicolio.
Immagina ancora: una pausa nella nostra piacevole conversazione... il mio rigonfiamento nei pantaloni a portata di mano, un barlume di desiderio nei miei occhi. Un messaggio non detto, che a te non è sfuggito.
Lo stomaco freme, il polso accelera, i tuoi occhi ispezionano il portico, arrivano a scrutare la distesa di sabbia che arriva al bagnasciuga, si volta indietro... Siamo soli in terrazza e anche se i nostri pensieri vanno oltre, può essere un momento inopportuno, ci sono altre persone dentro ...
Quando sarà di ritorno il cameriere? Dovremmo rimanere li a goderci la vista? Dovremmo tornare in camera, per la nostra serata, in anticipo?
Il tuo sguardo si ferma sul punto che pulsa, al mio inguine, per poi tornare allo sguardo intenso dei miei occhi. Senti il formicolio e il calore della tua figa, il tuo corpo risponde istintivamente, naturalmente .
Sei pronta, come sempre. E 'il tuo istinto, sei così troia...
Senza dire una parola ti sollevi dalla sedia, Ti volti verso il mare, verso la distesa della spiaggia, appoggiandoti al parapetto della terrazza. Il tuo ventre in avanti, fai in modo che dal morbido tessuto del prendisole, si intravedano le tue piacevoli curve dei glutei. E' un invito tacito e ameno.
Prendi un respiro profondo, abbassi la testa e attendi.
Tu sei mia e devi aspettare. Lo sai...
Senti il mio sguardo, l'aria traboccante elettricità, il cotone morbido del tuo vestito che fai scivolare su, sopra i glutei, con movenze sinuose e conturbanti. Sotto il nulla: solo pelle liscia e soda.
Mentre aspetti, il tuo mondo sembra implodere, sei completamente concentrata sul brivido caldo umido della tua figa e immagini la sensazione del mio cazzo che scivola fuori dai pantaloni e si appoggia tra la piega dei tuoi glutei.
Sono dietro di te, adesso, senti il mio respiro e il mio aroma di maschio ingordo, il desiderio di entrambi evidente.
Fletti ancor di più il tuo corpo, ti godi lo strusciare verso il basso del mio cazzo, verso il tuo calore più grande. Come raggiungo la figa, le tue labbra sembrano aprirsi naturalmente, lasciandomi entrare, compiacenti.
E aspetti... aspetti di prenderlo!
E invece no. Torno sul mio primo pensiero e anche sul tuo, lo so che sei ingorda di cazzo nel culo!




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