domenica 30 dicembre 2012

La baia di portonovo


Prova a immaginare per un momento ...
Immagina una calda notte d'estate, con una brezza che sale dalla riva del mare. L'aria è carica di umidità, e profumata dalle ginestre che ondeggiano nel vento. Il cielo è ancora arancione, incandescente dal sole al tramonto e le nuvole che si distinguono sembrano essere espressioni oscure di un pittore triste. Creano una vista incredibile, un caledioscopio di colori, texture e sfumature che poche volte si vedono nei preludi notturni.
Pensa: abbiamo finito una cena succulenta sul patio in pietra della "Rocca di Portonovo" in compagnia di amici. 

Laura


Laura vagava per la stanza, con la mente altrove, la giornata sembrava esser volata via. Lo avrebbe finalmente incontrato, e se in passato avrebbe voluto averlo accanto in qualsiasi istante, a odorare la sua pelle e assaporare i suoi umori,
 ora il suo stato d'animo era completamente diverso.
Si era presa i suoi tempi per spiegare quello che voleva, quello che le sarebbe piaciuto e il perché.
Tutto aveva un senso, e in quei momenti, al telefono o in chat, niente di tutto questo stato d'animo che la coinvolgeva era sembrato strano. Davvero,lo voleva,ma forse non era pronta e un dolore si faceva strada al suo interno, inspiegabile.



Alcuni tocchi valgono molto più di tanti altri tocchi.
Valgono quanto l'intero universo di respiri, parole e pensieri.
E qui... risiede un piccolo punto,
unico e delicato,
caldo e umido,
morbido e duro.
E quando è il momento...
è il momento!
Non sente ragioni,
non ascolta pudori,
non ricorda divieti...
Adesso, è mia!


Dimmi “ti amo”, semplicemente.
Non nel modo in cui lo dici sempre, 
ogni giorno che passa, 
ma come una volta,
come la prima volta,
in cui ogni briciola della tua mente 
era avvolta di meraviglia,
come il sogno che ero,
dove io ero tua per sempre
e tu eri mio.
Dimmi “ti amo”, semplicemente.
Ricordamelo lentamente,
ogni momento,
fammi capire che è vero,
dimmi che sono il tuo tesoro e poi…
io ti dirò “ti amo”… semplicemente.



Mi tocca quando chiedo silenziosa.
Quando ho paura di chiedere, lui mi tocca ...
In luoghi segreti che nessuno ha mai raggiunto prima
Nei luoghi silenziosi dove le parole vibrano e si infuocano
Nei luoghi in cui sussurro perfettamente quel sottile velo di sensualità
E con ogni traccia, ogni colpo, mi fa sentire completa
Rimuove il telo di raso che mi copre
E mi rivelo liberamente
Tutto ciò che posso fargli vedere, non è più un'illusione
Espongo il mio dolore, lo scopro anche a me
La mia schiena si inarca ad ogni tocco
Graduale e completo, tutto si risveglia
Il mio corpo si protende verso il suo
La mia anima lo segue
Lui mi tocca e io sono libera
Per sentirmi
Per respirami
Per vivermi



Sai che ti sento parlare con me, anche quando non ci sei?
Ho sentito le tue parole prima, e sai che cosa ho fatto?
Ho pensato a quelle cose che dici, a quello che mi dici.
E sai una cosa?
Le tue parole mi liberano e si chiudono dentro di me.
Intrappolate nel mio essere mi fanno vivere.
E ora quelle parole, giocano nella mia testa.
E’ il futuro che nel presente ricomincia, con altre parole
Mi fai toccare il cielo.
Si riempie la mia mente con le tue parole lussuriose.
E da quelle parole, ho imparato ad avere fiducia.
E dalla fiducia, ho imparato a respirare.
E a ogni nuovo respiro, divento più forte, ho meno paura di partire per il mio lungo viaggio verso il tuo calore e colore.
Mentre guardo in questa anima mia, la voce si riflette e scopre di chi sono.
I miei occhi vedono chiaro, di chi sono e quello che sono.
Hai toccato il mio cuore
E io ti inalo e trabocco di te.
Le parole che sento, mi danno equilibrio, una meravigliosa armonia.
Quando la mia giornata si conclude e la notte ha inizio, tu mi tieni fra le tue braccia, di nuovo, stretta a te.
Sono felice di questo, il buio è arrivato e io ti troverò, nei miei sogni, stanotte


Buon Natale amore


Mi hai detto di aspettare. Ma come? Guarda che posizione che mi hai imposto! Con il sedere in aria sopra i cuscini. Aspettare cosa poi?
Per fortuna siamo soli. Ma se in giro per casa ci fosse qualcuno? E quel qualcuno entrasse nella camera? Mi hai anche detto di avere un’idea. Ma dove caspita sei andato? Perché ci metti così tanto?
E le mutandine sono ancora li, esattamente come erano prima: a metà cosce. Mi hai detto di lasciarle così. Abbassate per esporre la fica al tuo sguardo… hai detto… per ricordarmi sempre di non aver pudore.
Spero ti sia piaciuto guardarmi mentre gattonavo verso la tua camera, inciampando con le mie stesse mutandine abbassate. Credo di essere stata notevolmente ridicola… sai?
E adesso attendo. Sono in attesa di sentire il rumore dei tuoi passi, chiedendomi ancora cosa attraversi la tua fervida mente, così perversa e lussuriosa. E io… ho paura? No, so di essere al sicuro con te. So che mi userai ancora e ancora, ma non sei sadico, adori il piacere… mio e tuo.
Sono stata indisciplinata, lo so. Non ho obbedito sempre. Irrispettosa dei ruoli e indisponente nei toni. Cosa devo aspettarmi adesso?