7,40
Di
nuovo in viaggio. Il solito treno delle 7,40 (nemmeno fossi Battisti!).
Scompartimento semi deserto. Strano, penso. Mi metto a leggere,
sbadiglio... Uno strafigo si siede di fronte a me. Mi guarda. Lo guardo.
Allunga una mano a sfiorarmi un ginocchio. Si intrufola sotto la gonna.
Lo lascio fare, mi assesto meglio sul sedile, apro leggermente le
gambe. Gli occhi inchiodati assieme, mentre si fa strada tra le carni
calde con le dita. Ansimo leggermente, nessuno in vista, scivolo un po'
sul sedile verso di lui. "Presto, presto."sussurro. È lui: "Signora, il
treno qui finisce." Apro gli occhi!
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