giovedì 24 gennaio 2013

All'apparenza ossimori


Non era una donna da scartare, ma realizzata. Sembrava ferita e malconcia o per lo meno usata.
Ma questo era il punto. Lei non era stata utilizzata, ma utile. Aveva servito i bisogni del suo uomo, il suo piacere e desiderio. L'apice di tutto scritto ovunque.
Sul corpo, dove lui aveva lasciato così tanti segni e in tanti modi che la fecero rabbrividire al ricordo.
Nel cuore, dove le sue parole, avevano lasciato tracce incandescenti.
Nell’anima, che aveva riempito fino a farla traboccare. Quel mattino sorrise alle prime luci del sole, sola nella sua camera. Adorava quel vuoto così pieno.

E ancora parole


Le labbra secche, il respiro irregolare… ansimo il mio piacere, canto la mia melodia, volo ad ogni spinta, ad ogni pressione arrivo più in alto. Ancora la sua voce, poi un gemito… e le parole continuano a scorrere, in una marea montante. La mente più avanti del corpo, mi tieni in bilico, persistente, in attesa. Poi taci, di colpo e il mio corpo vibra, il silenzio mi spinge oltre il bordo, nel silenzio grida il mio orgasmo, dolce e glorioso piacere che scorre fluido fra le gambe. Piacere da leccare e far godere anche la bocca del tuo fantastico amore.

Parole


Come un sussurro all’orecchio, entri nella mia mente e sono con te. Non sono parole dolci, oh no. Sono parole che spingono dentro di me, aprendo mente e corpo. Sono idee, promesse e poi certezze. Così, facilmente, schiudo le cosce. Sondo le mie voglie, lentamente… poi più veloce e profondo, come se cercassi di raggiungere il centro della terra e scoprirne il calore e le sue meraviglie. Ogni sillaba preme contro l’orecchio, graffia i miei sensi, più di unghie sulla pelle, più penetranti di un fallo rigido. E poi il colpo arriva, il segno si imprime, la pelle si colora.


Gode con me


La mia mente, scorre assieme al mio sangue.
Un flusso continuo che si ferma in quel luogo e avvolge i sensi.
Ed è li che rimane, felice e senza paura, sensuale e calda, avvolgente e premurosa.
Sensibile, la mente… fervida.
Non pone ostacoli, la mia.
Trae piacere, si delizia, si allieta e si adopera.
Mi fa salire in alto, mi porta sull’orlo e mi segue nella discesa, si perde con me, in un piacere folle.
E poi, con un batter d’occhi, ritorna in sé e ricomincia da capo,
Nuovi flussi e nuovi effluvi, incessante, tumultuosa, gode e ama con me.



Il mio posto


Non voglio svegliarmi da questo momento. Non è un sogno, ma una nebbia incandescente.
Sento solo il calore delle luci e la carezza del tessuto, contro la pelle, che scivola via.
Avvolgi una corda attorno a me.
Il rosso del sangue batte nelle vene e il calore pulsante tra le gambe mi inchioda.
Il tuo tocco, le dita sulla pelle, lo sguardo, il ghigno… sono molto di più di quanto le parole potrebbero dire in questo momento.
Non voglio lasciare questo spazio in cui mi hai messo con tanta cura, dove ogni parte del mio essere è plasmato da te.


Legami d'amore


Gioca con me.
Prendimi, avvolgimi, tendimi, accarezzami, sfregami, stringimi.
Spingimi più alto,
il mio corpo in un arco: appendimi, attaccami, affiggimi, agganciami,
coperto di sudore freddo: tremante, agitato, affannato, eccitato,
stretto con una corda,
pronto a cantare
qualunque aria e nessuna
e poi... solo un piccolo tocco,
E io: "Per favore..."
"Danza per me…", ha detto.
E sono volata
in alto più di quanto avessi mai volato.
In alto come un aquilone,
ubriaca... e poi alla deriva, stretta da corde,
ho ballato, vagato, librato, volteggiato,
in nodi infrangibili,
in legami saldi, e poi…
corde da sciogliere e seguire…
legami d’amore.


7,40


Di nuovo in viaggio. Il solito treno delle 7,40 (nemmeno fossi Battisti!). Scompartimento semi deserto. Strano, penso. Mi metto a leggere, sbadiglio... Uno strafigo si siede di fronte a me. Mi guarda. Lo guardo. Allunga una mano a sfiorarmi un ginocchio. Si intrufola sotto la gonna. Lo lascio fare, mi assesto meglio sul sedile, apro leggermente le gambe. Gli occhi inchiodati assieme, mentre si fa strada tra le carni calde con le dita. Ansimo leggermente, nessuno in vista, scivolo un po' sul sedile verso di lui. "Presto, presto."sussurro. È lui: "Signora, il treno qui finisce." Apro gli occhi!