sabato 8 giugno 2013

Un segreto sul post-it




Stasera metterò un post-it sotto il cuscino a cui ho confessato un segreto. Un segreto che duri nel tempo, che vuole durare nel tempo. Questa sera non avrà limiti e il segreto giungerà a te sulle ali del tempo, sulla brezza che ti sfiora, a bordo di un treno d'altri tempi. Ti porterò nel centro del tempo, con un solo tocco invisibile, attraverso lo spazio, al primo sguardo, sul nascere della prima goccia che brillerà sulla tua pelle, dal primo momento. Urlerà il mio grembo, aggrappato al tuo. Ti porterò dove il tempo è solo pelle, e mani, e braccia, e gambe, un intreccio di corpi e due follie, imprigionati in questo istante senza limiti e senza tempo. Diventeremo i tirapiedi del tempo, dannatamente immortali, in questo spazio senza tempo.

Quel tipo di amore


Mi ama dentro,
mi ama fuori. 
Mi ama, 
in entrambi i casi. 
Tra qui e là, 
sulla mia pelle.
Mi ama quando imploro,
mi ama quando colpisce.
Mi ama quando mi prende,
Mi ama quando mi lascia.
Ama il mio peccato,
ama la mia lussuria.
Ama il mio volto,
ama la mia mente.
Nascosta tra le mura,
o libera per le campagne.
Quel tipo di amore,
che muore tra i respiri,
che vive tra i rantoli,
e continua ad andare,
anche quando è lontano.

Il sorriso che amo


Amo tutti i sorrisi, 
da quello appena accennato
a quello a trentadue denti,
da quello gioioso e brillante
a quello che lampeggia timido.
Ma il sorriso che amo di più
è quello che si sceglie di dare
quello che boccheggia vicino alle labbra
quello che respira il mio stesso respiro
quello che sussurra: ancora.

Domani


Domani, domani.
Mi basta pensare a te
per apprezzare il domani.
Sei un richiamo costante,
spezzi la monotonia del silenzio,
anche quando l'unica mia ricompensa
è il solo suono della tua voce distante.
Mi dispiace quando il mio cuore si rompe
e la mia anima va in frantumi
ma sto cercando di insegnare a me stessa
la parola bellezza.
Spesso sono un disastro di amarezza,
mi manca la volontà
di lasciar andare un passato.
I demoni si aggrappano alle mie spalle
vivo e brucio con loro
rinuncio a scrollarmeli di dosso.
E se stasera, la tua voce,
non riuscirà ad abbracciarmi,
avrò sempre un domani,
per tornare a dire: ci sono,
sto bene.

sabato 25 maggio 2013



Trovo le mie parole nel mare.
Su una vecchia poltrona, lisa dal tempo.
Tra le righe di un libro, letto e riletto.
Trovo le mie parole nei miei pensieri.
Con uno sguardo distante. 
Persa in una nuvola nera.
Trovo le mie parole nei suoi occhi.
Incantati dalla magia dell'amore.
Trovo le mie parole negli angoli.
In agguato dietro gli alberi.
Trovo le mie parole nel vento.
Che soffia su di me una dolce brezza.
Trovo le mie parole quando sono triste.
Quando sono debole.
Trovo le mie parole per completarmi.
Sono le chiavi del mio Eden.
Trovo le mie parole nei momenti erotici.
Quando il ricordo di te mi consuma.
Trovo le mie parole nei sogni.
Nella beatitudine del sonno
Trovo le mie parole nei giorni grigi.
Nella mia solitudine e nel mio dolore.
Trovo le mie parole nella follia.
Dove tutto è sbagliato, dove tutto è giusto.
Trovo le mie parole quando sono alla deriva.
Nel punto di non ritorno.

Ma poi, niente rimane tale,
Tutto si consuma,
Tutto scompare,
La brezza diviene fredda,
Il mare si increspa,
La luna scompare,
E io mi lascio cullare,
Da dolce suono della risacca,
E il mio viandare,
Non è mai uguale.




Ricordo le parole che abbiamo detto.
Le parole che eravamo
la loro mutazione 
scritte su vetro appannato
sbiadite dal tempo.
Ricordo come ci siamo scoperti
l'uno nell'altra
nel disgelo invernale
nel calore del respiro
ancora e ancora.
Ma si può (ancora) sentire l'oceano? il modo in cui si deposita sulla pelle e rimane lì, così tranquillamente, ora dopo ora, giorno dopo giorno, dopo il modo in cui il sole (e tu) ha colorato il mio viso, come se fosse bello, come se fosse qualcosa che merita di essere toccato, che vale la pena di essere baciato... e le onde continuano e continuano, in un moto perpetuo di vita.