giovedì 24 gennaio 2013

Legami d'amore


Gioca con me.
Prendimi, avvolgimi, tendimi, accarezzami, sfregami, stringimi.
Spingimi più alto,
il mio corpo in un arco: appendimi, attaccami, affiggimi, agganciami,
coperto di sudore freddo: tremante, agitato, affannato, eccitato,
stretto con una corda,
pronto a cantare
qualunque aria e nessuna
e poi... solo un piccolo tocco,
E io: "Per favore..."
"Danza per me…", ha detto.
E sono volata
in alto più di quanto avessi mai volato.
In alto come un aquilone,
ubriaca... e poi alla deriva, stretta da corde,
ho ballato, vagato, librato, volteggiato,
in nodi infrangibili,
in legami saldi, e poi…
corde da sciogliere e seguire…
legami d’amore.


7,40


Di nuovo in viaggio. Il solito treno delle 7,40 (nemmeno fossi Battisti!). Scompartimento semi deserto. Strano, penso. Mi metto a leggere, sbadiglio... Uno strafigo si siede di fronte a me. Mi guarda. Lo guardo. Allunga una mano a sfiorarmi un ginocchio. Si intrufola sotto la gonna. Lo lascio fare, mi assesto meglio sul sedile, apro leggermente le gambe. Gli occhi inchiodati assieme, mentre si fa strada tra le carni calde con le dita. Ansimo leggermente, nessuno in vista, scivolo un po' sul sedile verso di lui. "Presto, presto."sussurro. È lui: "Signora, il treno qui finisce." Apro gli occhi!


Fremiti


Sono tranquilla nella mia oscurità, ma un fremito mi attraversa al tocco delle tue dita sulla coscia.
Nessun altro movimento, nessuna parola, nessuna negazione a quelle mani che iniziano a strusciare.
Vorrei gemere di piacere, invece nessun suono esce dalla mia bocca, sono tutti trattenuti, intrappolati e strozzati da pensieri che si sovrappongono incessanti.
Non posso fermare il corpo che reagisce a quelle dita che strisciano, che si avvicinano sempre più alla verità delle mie sensazioni.
Riprendo fiato, mentre il calore brucia umido tra le cosce, le mani saggiano tra le calde labbra, tradita dalla mia stessa carne… cosa penserà?


Incubi


Ti vedo ridere,
tra una folla che brulica lentamente,
sorrisi viziosi, gemiti e spasmi.
Nel silenzio, mi batto per urlare.
Imbavagliata e legata,
costretta a guardare,
ignara del tuo obbiettivo,
con gli occhi sbarrati.
Mi dolgo del mio destino incombente,
gocce imperlano il mio viso,
sudore, lacrime.
Non potrò mai fuggire alla loro tempesta,
scorgo malizia negli sguardi,
tu con gli occhi oscuri, 
affamato di carne calda.
La cerchia attorno si stringe,
troppo presto, non sono ancora pronta,
l’ anima in sacrificio,
ancora sorrisi e ghigni assurdi.
Osservo te,
il suono della tua risata,
un richiamo per gli altri commensali.

(estratto da Istinto e Passione)

Desiderio


Tutta per lui, in ogni stato e in ogni fase, perfetta per il suo ritorno.
L'effetto che causa il solo pensare al suo arrivo: la mente lussuriosa.
La seta delle calze, perfettamente lisce…
Ogni clip del reggi calze, una contrazione al ventre.
Il click della porta che si apre, una torsione allo stomaco, un lago fra le cosce.
Il sorriso del suo volto e la protuberanza nei pantaloni: la mia ricompensa.
Una carezza sulle labbra umide con la lingua a pregustare il suo sapore.
Il suo cazzo duro in bocca, il suo sperma in fondo alla gola: il mio desiderio!


Sogni


Entri nei miei sogni, con tutto il tuo essere, con le mani e con le labbra, con i sussurri e con le parole, con i silenzi e con il tuo buio.
Attraversi il vuoto, diventi il mio amante demonio, mi possiedi. Mi nutro della tua eterea presenza, dei miei vapori infuocati.
Mi tieni in bilico tra la beatitudine del sonno e lo smaniare del dormiveglia, e quando mi sveglio, solo per un momento, sarai accanto a me, avvolto tra le mie braccia, fino a quando il sonno svanisce nelle polverose luci primo mattino e con esso il mio amore fantasma.


Capricci


Uno spazio angusto, stretta in quel calore di quel piccolo corridoio, ti sei avvicinato, senza preavviso mi sono trovata ad accoglierti, obbligata dalle tue possenti mani. La cinghia ha marchiato le mie carni, mentre assaporavo la mia voglia di te. Hai segnato la pelle anche con le mani, poi mi hai presa, riempita, scopata violentemente. Spinta a terra a leccare i nostri umori che colavano, a supplicarti ancora, mentre pulivo il nostro piacere. Il piacere che provo adesso: la sottile sensazione di gioia che mi pervade, mentre continuo a leccare le tue mani, vogliosa di servire ancora i tuoi capricci.