sabato 25 maggio 2013



Trovo le mie parole nel mare.
Su una vecchia poltrona, lisa dal tempo.
Tra le righe di un libro, letto e riletto.
Trovo le mie parole nei miei pensieri.
Con uno sguardo distante. 
Persa in una nuvola nera.
Trovo le mie parole nei suoi occhi.
Incantati dalla magia dell'amore.
Trovo le mie parole negli angoli.
In agguato dietro gli alberi.
Trovo le mie parole nel vento.
Che soffia su di me una dolce brezza.
Trovo le mie parole quando sono triste.
Quando sono debole.
Trovo le mie parole per completarmi.
Sono le chiavi del mio Eden.
Trovo le mie parole nei momenti erotici.
Quando il ricordo di te mi consuma.
Trovo le mie parole nei sogni.
Nella beatitudine del sonno
Trovo le mie parole nei giorni grigi.
Nella mia solitudine e nel mio dolore.
Trovo le mie parole nella follia.
Dove tutto è sbagliato, dove tutto è giusto.
Trovo le mie parole quando sono alla deriva.
Nel punto di non ritorno.

Ma poi, niente rimane tale,
Tutto si consuma,
Tutto scompare,
La brezza diviene fredda,
Il mare si increspa,
La luna scompare,
E io mi lascio cullare,
Da dolce suono della risacca,
E il mio viandare,
Non è mai uguale.




Ricordo le parole che abbiamo detto.
Le parole che eravamo
la loro mutazione 
scritte su vetro appannato
sbiadite dal tempo.
Ricordo come ci siamo scoperti
l'uno nell'altra
nel disgelo invernale
nel calore del respiro
ancora e ancora.
Ma si può (ancora) sentire l'oceano? il modo in cui si deposita sulla pelle e rimane lì, così tranquillamente, ora dopo ora, giorno dopo giorno, dopo il modo in cui il sole (e tu) ha colorato il mio viso, come se fosse bello, come se fosse qualcosa che merita di essere toccato, che vale la pena di essere baciato... e le onde continuano e continuano, in un moto perpetuo di vita.

L'universo oscilla. 
Una serie di movimenti, di atomi, di materia, in espansioni e contrazioni. 
Vengo sopraffatta a volte nel pensare alla portata di tutto, all'immensità. Questa è una delle ragioni per cui ci hanno "disegnato". Come l'acqua, il mare, i laghi, i fiumi. L'acqua è l'essenza dell'universo, è un microcosmo, la sua natura è ciclica, il suo flusso e riflusso, onde e maree, tutto diviene causa e la sua conseguente reazione.

Una bellezza tranquilla, un ritmo che conforta e offre la speranza che anche un minuscolo granello dell'universo come me, potrebbe causare increspature nell'esistenzai di un altro, che forse tutti noi possiamo giocare un ruolo nel movimento della vita. Trovo la speranza nella costante della sua natura.
Posso sedermi accanto a un fiume al tramonto e ascoltarlo, toccarlo, guardarlo cominciare a prendere fuoco e bruciare con colori, rossi, gialli, rosa, mentre il sole scompare sotto l' orizzonte.
So che andrà avanti. Era qui prima di me, continuerà dopo, e mi sento beata (non beota) di essere una parte di esso, anche se questa parte è solo un breve momento, anche se questa parte è un unico respiro.

(Dal blog Keilani - ei fu)

Certo è, che se smettesse di piovere, e tuonare e si fermasse anche il vento, oggi non amerei l'acqua... l'adorerei!


La ferocia del suono 
è il silenzio.
Echeggia, risuona, 
è un fulmine nel cielo terso. 
è l'abisso di un mare piatto,
è il vuoto che senti attorno,
è il cumulo di pensieri grigi,
è la nebbia dove tutto scompare,
è il ricordo pungente di un passato,
è attesa.
Ma intanto respiri, sul tuo letto,
sul bordo, tra il sonno e la veglia,
tra la terra e lo spazio,
affronti il tuo demone nero,
l'assenza di luce,
fluttui nei ricordi,
sanguini lacrime amare.
Ti senti insignificante,
distante mille miglia
dal mondo che ti circonda,
senti il peso del fardello
che ti porti addosso.
Poi ascolti il tuo cuore,
lo senti vibrare,
note che solo tu
puoi modulare,
solo tu puoi guidare,
solo tu puoi comandare.
Tutto di nuovo scorre,
nel coraggio che hai cercato,
nella forza che hai trovato,
e il silenzio diventa pulviscolo,
nella luce del mattino,
nell'alba di un sole che cresce.
E in un volo di farfalle,
ritrovi la vita.

Perfezione

Io sono la roccia
Tu sei il mare
Rendimi perfetta.

Ho scoperto il gusto delizioso dell'aria, quando respiravo te.