venerdì 19 ottobre 2012

Non riesco a dormire, i pensieri si affollano nella mente, furiosi e consueti...come sempre inesorabili.
Penso al tocco delle tue mani, il loro calore, la pelle si imperla e brilla nella notte illuminata dal nostro spicchio di luna.
Immagino i tuoi occhi mentre mi abbracci, sono al sicuro tra le tue membra possenti, la tua stretta aumenta....ed arriva il primo contatto delle labbra.
Potrebbe essere appena l'inizio di una notte tutta Nostra.
Un sottomesso forte e intelligente apprezza una dominazione altrettanto forte e intelligente.
Nel caso di una donna….forte, indipendente e talentuosa…..la fame di un dominante e’ ancora piu’ pretenziosa: deve scopare la sua mente prima di toccare il suo corpo.
Questa donna ha bisogno di un uomo che la rispetti, ma che assuma un ruolo dominante in modo da sentire le sue mani attraverso le parole: la sua voce deve essere una istituzione.
Questa donna e’ in grado di donarsi completamente all’uomo che meriti fiducia, ha fame di donarsi e le sfide non le fanno paura.
Il vero amore e' vasto come il cielo,
profondo come l'oceano,
immenso come l'universo...
...e io volo quando amo,
perché tu mi dai le ali per nutrire il mio spirito,
sei speciale, sei unico.
Quanto più ti amo tanto più perdo una parte di me,
eppure non divento meno di quello che sono,
tu mi completi, possiedi la mia mente e il mio spirito,
mi rendi vulnerabile e forte insieme.
Non riesco a descrivere altro con le parole, 


so solamente che le sensazioni che provo quando ti sono vicino 


sono dannatamente meravigliose.

domenica 14 ottobre 2012

BUONA DOMENICA

Ignorò la preoccupazione sul mio volto, mentre aleggiava la rotella sul mio capezzolo, lasciando che il freddo del metallo mi colpisse a raggiera, in ondate di brividi a fior di pelle.
Lo stesso capezzolo sembrava quasi impaziente, impulsi lo fecero gonfiare e irrigidire, tradendo la mia mente.
Sembrava opportunamente terribile, lo stesso nome... rotella di Whartenberg...uno strumento di tortura che mi sembrava inopportuno per il mio piacere.
Morsi le labbra nel guardarlo, i miei occhi incollati a quelle punte che sembravano spilli, non ero libera di muovermi... i polsi imprigionati al letto da una fredda morsa metallica, inutile tentare di ritrarsi... chissà perché pensai all'arrosto che avevo lasciato nel forno, alle nostre domeniche e ai pranzi in compagnia di parenti ignari della nostra perversione.
Mentre la rotella premeva e girava attorno al capezzolo, l'altra sua mano stringeva l'altro seno, la pressione che imprimeva in aumento, uscì un lamento tentando di sottrarmi, sforzi inutili visto che lui si era seduto sul mio corpo, il suo membro rigido si faceva strada tra le cosce umide e calde.
Lasciò scorrere di nuovo la rotella attorno al capezzolo, lasciando puntini nel suo scorrere sul mio corpo, visibili per alcuni secondi, poi scomparsi come non fossero mai esistiti.
Il capezzolo sempre più duro, traditore... pugnalata in casa propria... eccitata mentre lui si muoveva tra le mie cosce, senza penetrarmi, trovando il clitoride duro e gonfio.
Gridai di dolore e piacere, la rotella schiacciava il capezzolo e tra le mie gambe l'orgasmo si faceva strada colando umori indecentemente.

sabato 13 ottobre 2012

Gazpacho a sorpresa

Gazpacho a sorpresa.
Quando le disse che avrebbe cucinato per lei, fu felice.
Amava vederlo ai fornelli, le mani veloci e sicure... tagliò le verdure a cubetti e striscioline e le tuffò nel mixer, le vide fondersi fino a perdere la loro identità, il colore invitante al palato.
Le insaporì con dell'olio, aceto,aglio, sale, pepe e paprika, aggiunse del pane raffermo precedentemente ammollato e strizzato e del ghiaccio tritato... sembrava goloso, fresco e delizioso, una cosa nuova per lei.

venerdì 12 ottobre 2012

SOLO 3 SEMPLICI REGOLE

Le aveva lasciato un biglietto sul tavolo, quel mattino.
Sapeva che sarebbe stata una giornata dolorosa, ma aveva accettato, ne avevano bisogno.
Lui più volte le aveva detto che avrebbe rinunciato, che non voleva lo facesse... lei lo aveva sempre rassicurato: “Penserò a te, tutto il tempo.”
Aprì il biglietto: “Che ti amo lo sai, ma te lo ripeto ancora. Ti prego solo una cosa, se pensi di non potercela fare: rinuncia. Se credi di farcela rispetta solo queste 3 semplici regole...”
Un sms: “Ti ho comprato un vestito, voglio che tu stasera sia perfetta, indossa solo calze e reggicalze. Arrivo tra 10 minuti.”

Mi sono chiesta spesso che cosa siamo e come ci riconosciamo.
Molte volte non ho trovato risposta.
Ora sono giunta ad una conclusione.
Merito di una persona in particolare che non sto qui a menzionare.
Ne e’ venuta fuori una riflessione di questo tipo…folle come sempre.

Siamo due sostanze chimiche,
un esplosione di reazioni che si mescolano,
pura adrenalina che si spande nei nostri corpi,
le nostre anime si uniscono nel piacere reciproco,
in estasi inspiegabili.
Mescoliamo i nostri prodotti alla follia,
misteriosamente sedotti da endorfine.
Ma siamo cio’ che vogliamo essere,
siamo quello che molti pensano sia impossibile,
e in questo gioco di impegni intenzionali,
bruciamo le nostre passioni,
e gli animi infuocati si placano…..
Diventiamo quelllo che nessun alchimista ha mai scoperto,
siamo il risultato dei nostri desideri,
che sono semplicemente perversioni assopite dell’anima.