sabato 6 ottobre 2012

Bhe….certo che presentarsi alle feste con una schiava bambina fa il suo clamore, presentare agli altri una proprieta’ nel fiore degli anni, bella, magra…si fa il proprio figurone.
Si “tronfieggiano”, colmi del proprio “ego”, si sentono
Dio.
Ma poi vai a stringere, cosa rimane?
E il bello e’ che alle feste presentano il “fiore all’occhiello”, ma poi si fottono e usano chi nascondono in giro..
….e ti mandano messaggi supplicanti: ho bisogno di te, voglio vederti, ti prego….ciu ciu ciu…pissi pissi….bau bau
Continuate pure cosi….masteronzoli!
….e poi….vi siete mai specchiati? Io non ho mai incontrato un “padrone-adone” (e non lo vorrei mai), anzi piuttosto parecchi in sovrappeso, pelati e pure impotenti….
La sua voce scorre su di me, senza problemi mi adeguo ai suoi comandi.
Le sue mani non mi hanno ancora toccato, ma sono già bagnata, già desiderosa delle sue attenzioni.
Ogni parola, qualsiasi parola pronunci, accarezza la mia mente e scivola dentro di me.
Mi dirige, come un direttore d'orchestra imprime i suoi comandi per una melodia che non ha pari e, io da brava cagna, così pronta, così esposta... eseguo, vuole assistere ad uno spettacolo, prima di prendermi.
Mostrando tutto ciò che posso mi chino in avanti, spingendo i fianchi in su, sapendo di mostrare le labbra scintillanti rugiada, aperte solo per lui.
Mostro il mio bisogno, scorrendo le dita nel profondo, tirandole indietro appiccicose, in fili di seta, come se fossero la tela di un ragno.
Le assaggio per lui, gustando il mio sapore, girando la testa, facendo attenzione nel fargli vedere le dita scivolare dentro la bocca.
E' così buono padrone,sono così pronta per te, ho solo bisogno del tuo nettare per renderlo più gustoso e perfetto, i miei occhi parlano senza parole, lui capisce i miei bisogni.
Obbedisco agli ordini con un piacere sottile ed assaporo la distanza fra noi, le cosce bagnate da rivoli di piacere.
Ma non è ancora il momento, conosco i suoi silenzi, fermo ad ammirare quello che prima o poi violerà.
Gioca con la frusta, leggero sulle mie carni bianche, assaporo il momento in cui affonderà la sua veemenza... e il primo colpo arriva, bruciante, emozionante, eccitante.
Ogni colpo un sussulto, un leggero lamento che si confonde a mugolii di piacere.
Poi arrivano le dita, che esplorano, tastano lo stato di eccitazione... prima una, poi due, tre... allarga la vagina, si muove ed esplora, poi quattro... tutta la mano... scivola dentro, padrona delle mie carni.
Quella mano che poi si trasferisce al mio orifizio... stesso trattamento, con ulteriore piacere per me... quella mano che passa al mio collo, avvolgendomi, soffocando il mio respiro, dimostrando che sono nelle sue mani, totalmente, sottomessa, ma piena di fiducia... padrone della mia stessa vita.
Rilasci il mio respiro, sussurrandomi all'orecchio che sono la tua troia, la tua puttana.
Ed è arrivato il momento, prendi ciò che e' tuo, il tuo peso schiacciante... un gemito sfugge mentre il tuo membro preme esigente... un gemito che implora: ti prego prendimi, usami.
Una spinta rapida e improvvisa, aspra e dura, le mani sui miei capelli, tirano impetuose, guidano i movimenti, sono il suo giocattolo... mentre tremori pervadono il mio corpo, le membra doloranti aggiungono sensazioni nuove, gemiti e urla di piacere assoluto.
Urlo ancora una volta, mentre lui stretto a me riempie le mie viscere, sperma caldo e dolce scivola giù per le gambe, unito alla mia liberazione.
Infine piccoli baci, sulla pelle sudata e calda, piccole note di amore per la cagna, sussurri di lodi che mi legano a lui più saldamente di qualsiasi catena.

venerdì 5 ottobre 2012

Quando mi abbandono alla tua volontà, io lascio tutto alle spalle.
I miei bisogni e desideri diventano secondari, quasi senza importanza.
E' tutto immerso in una sete inestinguibile di dolore e piacere, nella forma più profonda di Amore, molto più profondo degli amori romantici...
Ed è un dono che custodisco nel profondo, senza chiedermi il perché.
Ma è solo l'inizio... mi appello al mio intellett

o per ispirarmi con fantasia, per espormi vulnerabile ed ammettere tutti i miei difetti, divengo trasparente in modo che tu possa dipingere la tua anima su di me.
Entri nella mia mente, la riempi ogni giorno con stupore... penso di ripagarti con la devozione, invece sbaglio spesso, mi correggi... e non basta ancora.
Forse sbaglierò ancora... e ancora, ma i sentimenti che ho scelto di abbracciare sono la mia libertà, l'unica cosa che conta. Voglio essere libera di amarti, di obbedirti, di compiacerti, di adorarti, di coccolarti, di curarti, di servirti... nella piena fiducia, onestamente e in perfetta sintonia.
Sei come una droga, sono sempre alla ricerca della tua approvazione e niente è mai troppo.
E aggiungo... Ti Amo Master Unico.
Allora, i tuoi limiti…..
Non faccio scat, niente pissing, niente aghi, niente segni, le corde solo lente altrimenti mi creano lividi, non ingoio, non lecco scarpe, non voglio essere esibita, non amo il dolore, le umiliazioni non mi piacciono, la cera scotta, il ghiaccio punge peggio delle spine sulla pelle, sesso anale neanche a parlarne……
…ho capito, andiamo al cinema!!!

“Cagna, stasera avremo ospiti a cena, mi raccomando, sii servizievole ed educata con tutti. Servirai la cena come piace a me”
“Ma….hai licenziato la cameriera???”
“Cagna accucciati ai miei piedi”
“Poi mi aiuti a tirarmi in piedi o chiami la gru del costruttore edile amico tuo?”
(cagna “modelloattempatoconartritealleginocchia)