sabato 22 dicembre 2012


Chiunque sarebbe capace di calpestare uno zerbino...
... ci vuole una persona speciale per sottomettere una persona intelligente e forte.


Mi inginocchio perché voglio, perché ne ho bisogno. Non perché mi viene ordinato o perché sono obbediente. Mi inginocchio per rispetto, per mostrare la mia resa, osservo le regole perché fanno parte del mio desiderio di piacere a colui che le pone, non perché mi fa seguire ciecamente gli ordini. Grazie Master Unico, ti amo
Il mio punto debole è che hai trovato i miei punti deboli, portandomi in ginocchio e trasformandoli in punti di forza. Ti amo padrone.





Amo l'uomo "post-it" e brindo con la coca-cola... Embè? Qualcuno ha da ridire????


Una parola, una sola parola e sono pronta.
Come un sussurro al mio orecchio, entri nella mia mente e sono con te.
Non sono parole dolci, oh no.
Sono parole che spingono dentro di me, aprendo la mia mente e il mio corpo.
Sono idee, promesse e poi certezze.
Così, facilmente, schiudo le cosce.
Sondo le mie voglie, lentamente… poi più veloce e profondo, come se cercassi di raggiungere il centro della terra e scoprirne il calore e le sue meraviglie.
Ogni sillaba preme contro il mio orecchio, graffia i miei sensi, più di unghie sulla pelle, più penetranti di un fallo rigido nella carne calda.
E poi il colpo arriva, il segno si imprime, la pelle si colora… ancora un colpo, e poi un altro e un altro ancora. Grazie padrone.
Il fuoco si spande, incendia la mia pelle e ogni parola diventa la più dolce che io abbia mai sentito.
Le labbra secche, il respiro irregolare… ansimo il mio piacere, canto la mia melodia, volo ad ogni spinta, ad ogni pressione arrivo più in alto.
Ancora la sua voce, poi un gemito… e le parole continuano a scorrere, in una marea montante.
La mente più avanti del corpo, mi tieni in bilico, persistente, in attesa.
Poi taci, di colpo e il mio corpo vibra, il silenzio mi spinge oltre il bordo e nel silenzio grida il mio orgasmo, dolce e glorioso piacere che scorre fluido fra le gambe.
Piacere da assaporare, da leccare e far godere anche la bocca del tuo fantastico amore.
Ti amo padrone.



Voglio la pelle come una tela.
Voglio sentire il morso del dolore
La pelle pulsare e vibrare
Voglio i segni della proprietà
Sfumature dal roseo al rosso
Come colpi di vernice
Sulla mia pelle
Nella mia anima
Sul mio cuore
Con vigore
E poi amami
Con delicato ardore